Nel mese di giugno ho avuto il piacere e la fortuna di visitare a Melbourne una delle più belle e grandi pasticcerie, ho rivissuto gli anni meravigliosi quando in Italia si lavorava moltissimo con grande entusiasmo e successo.
La gioia è stata scoprire che era un piccolo pezzo di quell’Italia che ancora funziona (forse solo all’estero).
La pasticceria “Brunetti” oggi è di proprietà della Famiglia Angelè, il padre Giorgio si occupa ancora oggi della produzione primaria, coadiuvato nella gestione dai figli Fabio e Yuri e si stanno inserendo ora anche i nipoti.
Ovviamente la parte del leone la fanno i dolci, i gelati e i prodotti tradizionali italiani, il livello qualitativo è elevatissimo come la cura dell’esposizione e la raffinatezza delle decorazioni. Il punto vendita principale si sviluppa su 1200 mq. ai quali ne verranno aggiunti altri 750 nei prossimi mesi, oltre a questo negozio la famiglia gestisce altri quattro punti vendita, un po’ casino più piccoli, sempre nella città di Melbourne, in più uno a Singapore e uno a Dubai.
è stato un piacere vedere la prontezza, la gentilezza, la cortesia e la disponibilità del personale diretto magistralmente dal direttore Giuseppe Santoro, il quale è riuscito assieme alla proprietà a creare una “famiglia” affiatata nonostante il numero di dipendenti (circa 300), dei quali (nota lieta) il 60% sono italiani.
Un’altra cosa che mi ha stupito è stato vedere nella maggior parte della giornata la presenza continua di circa 3000 clienti ed è di difficile immaginazione cos’era il sabato e la domenica. Potrei parlare per ore di tutto quello che ho visto e mi ha stupito, ma vorrei trasmettere la gioia che ho provato nello scoprire un pezzo d’Italia meravigliosa che ancora funziona, respirare aria di casa e non sentirsi per niente lontani pur trovandomi a migliaia di km. Forse è vero quello che dicono i nostri vecchi “ gli italiani migliori sono quelli che vivono all’estero”.
Mi sento di ringraziare di vero cuore la famiglia Angelè e tutti i suoi collaboratori per aver condiviso con me il loro sogno.